giovedì 24 febbraio 2011

RICORDI DI PIAZZA (attimi fuggenti)

Finalmente ho ripescato alcune vecchie foto.
È sempre bello guardare vecchie foto.
Ti fa tornare indietro nel tempo. Ti fa ricordare momenti felici ed indimenticabili, in cui vorresti che il tempo si potesse fermare.
Lì proprio in quell’istante. Lì proprio in quel luogo. Lì proprio con quelle persone.

mercoledì 23 febbraio 2011

COME FLASH DANCE

Una storia d'amore "in punta di piedi"

La prima volta che la danza mi trovò fu sopra una nave da crociera.
Viaggiavamo con la Grecia all'orizzonte. Fuori il mare era limpido come uno specchio, e a bordo della Bolero c'erano la piscina e un'aria di festa che non si dissolveva neppure a notte fonda. Ogni sera una meravigliosa sala per i ricevimenti si riempiva di musica e lustrini.
Fu proprio di ritorno dalla cena, uno dei primi giorni, che trovai a sbarrarmi la strada le creature più belle che avessi mai visto.

Erano alte, che ne so, forse due metri, e avevano questo vestito leggero rosa e viola con gli orli sollevati e una penna sulla testa ("Di struzzo!", pensai) che sfiorava il soffitto. Fermavano gli ospiti per una foto ricordo.
Ero piccola (avrò avuto sette anni), e non potevo capire che gli sguardi dei turisti erano attratti soprattutto dalle calze a rete e da quelle giarrettiere sfoggiate con tanta disinvoltura. Tutta la mia emozione in quel momento era magnetizzata dal fatto che quelle due bellissime ragazze che mi stavano stringendo la mano e che attiravano così tanti flash fossero più che semplici ragazze: erano ballerine.
Di can can, di bourlesque, cosa ne sapevo all'epoca? Quelle creature divine erano ballerine.
"Ok. - mi dissi - Appena tocco la terra ferma, io voglio diventare come loro, voglio diventare una ballerina".
Troppo romanzato? Ma nella testa dei bambini tutto diventa una storia meravigliosa. Quando calpestai per l'ultima volta il pedalino della nave, avevo questo sogno incastrato tra i riccioli, e i piedi che fremevano come sopra a delle suole da tip tap.

lunedì 7 febbraio 2011

INCREDIBLE INDIA (il viaggio che non si può dimenticare)


 Un vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre, ma avere nuovi occhi. (G. De Maupassant)



Ho sempre avuto il pallino per l’India, fin da quando avevo 16 anni.
Il suo fascino misterioso, la sua cultura così diversa, i suoi colori.
Se chiudo gli occhi, ancora adesso posso sentire quei profumi così intensi che aleggiano nell’aria, profumi di spezie, profumi di incensi.
Posso sentire l’aria calda, afosa e posso sentire il vociare frenetico degli autisti dei rickshaw.
Se chiudo gli occhi sono ancora lì, fuori dall’aeroporto, che mi guardo intorno emozionata, ma al contempo spaesata, confusa. C’è gente che mi parla in un inglese strascicato: ognuno di loro mi chiede di salire sul proprio mezzo. 

 Se chiudo gli occhi mi trovo su una piccola vecchia auto e vedo scorrere mille immagini davanti ai miei occhi: bambini per strada che giocano, donne con i loro coloratissimi sari, uomini ai cigli delle strade che camminano, mucche che attraversano le strade polverose, capre e cani liberi di correre, case vecchie, palazzi moderni, magnifici templi induisti, statue di filosofi e dei.
Se chiudo gli occhi sento i ripetuti om del tempio di Shiva, le preghiere e le canzoni che accompagnano i momenti rilassanti di yoga.


domenica 6 febbraio 2011

WE LIVE IN A BEAUTIFUL WORLD (il viaggio che vorrei)

Il viaggio dei miei sogni comincia così,
nella sala d'attesa di un aeroporto.
I viaggi dei sogni iniziano sempre in un aeroporto,
perché lì sei a un palmo dal cielo.
Il viaggio dei miei sogni comincia dietro a un finestrino,
uno di quelli spessi, che a forza di specchiartici lo appanni con il fiato,
e le stelle sono così vicine.
Nel viaggio dei miei sogni c'è una donna alta 93 metri,
con una corona sulla testa e nella mano una fiaccola che punta verso il cielo,
in piedi su Liberty Island.
C'è il profumo di hot dog a Central Park,
e quello di cappuccino nella Fifth Avenue.
C'è Philadelphia, con l'Indipendence Hall,
ferma nel tempo tra la quinta e la sesta strada,
con l'inchiostro della Dichiarazione d'Indipendenza ancora fresco e il trillo della Liberty Bell ancora nell'aria.
"Liberty", ancora "liberty".
Il viaggio dei miei sogni è libertà.