mercoledì 18 settembre 2013

QUANDO LADY CHATTERLEY SCOPRÌ L'AMORE

Il libro che sconvolse l'Inghilterra

Viene pubblicato nel 1928, a Firenze
Esco dalla libreria e sento crescere la stessa fibrillazione che si prova quando si sa di avere tra le mani un oggetto proibito.
Come un bambino che sia appena stato beccato con le mani nel barattolo delle caramelle. Ma con la complicità di un adulto. Il che rende tutto ancora più eccitante.
Ho appena acquistato L'amante di Lady Chatterley. E quando l'ho posato sul bancone per pagare, il libraio mi ha rivolto uno sguardo penetrante da sopra gli occhiali (si chiama Attilio, e assomiglia tanto al Mr Olivander di Harry Potter).
«È per te?» indaga.
«Sì» rispondo tra l'impaurito e l'incuriosito.
«Lo sai vero che questo libro ha fatto scandalo?»
«Sì, in realtà l'ho comprato proprio per questo».
«Uh... mi dirai cosa ne pensi» chiude, con un accenno di sorriso che gli solleva un angolo della bocca.
Un libro proibito, scandaloso.
Sottoposto a processo nell'ottobre del 1960 perché ritenuto osceno (http://ilsessoelamore.it/archives/551)
Guardo la quarta di copertina: "Sin dalla sua prima pubblicazione, nel 1928 a Firenze, L'amante di Lady Chatterley fu al centro di aspri dibattiti e di violentissime polemiche. Più volte sequestrato, ottenne il visto definitivo della censura del Regno Unito sono nel 1960. Che cosa contiene di tanto oltraggioso il romanzo più celebre di David Herbert Lawrence?".
Ricordo che una volta, manifestando il mio desiderio di leggerlo, una mia amica mi aveva risposto: «Oh sì! Quanto mi sono divertita!».
È chiaro che la percezione della letteratura erotica si è evoluta. All'epoca di Lawrence non si era forse ancora pronti per qualcosa di così esplicito.
Un libro in cui alla presentazione delle due sorelle protagoniste, Costance (futura Lady Chatterley) e Hilda Reed, segue la descrizione delle loro prime esperienze d'amore.
Niente di così "disturbante", in principio. Soltanto un'interpretazione del sesso e di una tipica relazione uomo-donna che, pronunciata da un uomo -Lawrence- dimostra una certa, come dire, lungimiranza?
"Di qualunque sentimentalità si potesse colorirla, la questione del sesso rappresentava una delle sottomissioni più antiche e sordide. I poeti che l'avevano glorificata erano in massima parte uomini. Le donne avevano sempre saputo che vi era qualcosa di meglio, qualcosa di più alto. L'unico malanno era che gli uomini insistessero ancora come cani a esigere il rapporto sessuale. E la donna cedeva. Ma una donna poteva cedere all'uomo senza cedere il suo io profondo, rimanendo libera. I poeti non avevano tenuto conto di questo: che una donna  potesse prendere un uomo senza darsi in suo potere, che potesse usare il rapporto sessuale per acquistare potere sopra di lui, esaurendo l'uomo senza giungere essa stessa alla crisi"
Sì, una donna fredda, un po' Medea, quella che emerge, ma si immagini lo scalpore che colpì i lettori di quel '900 appena abbozzato con i loro cappelli a cilindro e una moralità ancora rigida sul ruolo del gentile sesso. Altro che moglie amorevole, insomma.
Poi Hilda si sposa, con un uomo di ben dieci anni più vecchio di lei, mentre Connie si intrattiene con Clifford Chatterley, sottotenente ventiduenne, timido e dalle maniere provinciali, e finisce per sposarlo. Lui è vergine, ma poco importa: "l'intimità era cosa più profonda per lui, più personale, organicamente necessaria, ma neanche tanto".
Al ritorno dalla Grande guerra, Clifford è paralizzato dalla cinta in giù. Niente bambini, e una vita ingrigita, nonostante l'appena conquistato titolo di baronetti, dai fumi delle miniere nei Midlands in Inghilterra, dove si trasferiscono a nozze fatte.
Così intimi, ma così lontani, i due sposi conducono un'esistenza parallela, come due binari che non si incontrano mai pur essendo così prossimi. Lui marito ferito, chiuso nel dolore della menomazione, lei fedele ma inquieta, follemente inquieta, in quella cittadina dalla popolazione ostile, con un uomo che non la guarda, che non le parla (triste storia, questa, così ripetitiva nei secoli).
"Perché non ti cerchi un ammiratore, Connie?- le suggerisce il padre - Ti farebbe così bene".
Così entra in scena Michaelis, "scalcagnato vagabondo di Dublino" ma "con tutti i segni esteriori del gentleman". Un volgarotto, insomma, ma ben vestito.
A Connie qualcosa di lui piace, non sa bene che cosa. "Un'attrazione terribile, che le fa quasi perdere l'equilibrio, e il potere di vederlo separato da se stessa".
È così che diventa l'amante (il primo) di Lady Chatterley.

(Trailer del film, 1989)

"Egli apparteneva a quel genere di amanti trepidi e nervosi che presto giungono al godimento e presto si estenuano. Vi era qualcosa di curiosamente infantile e indifeso nel suo corpo nudo: era la nudità di un bambino. Tutte le sue difese risiedevano nella sua profonda malizia istintiva, ma quando quell'istinto era assopito, appariva doppiamente nudo, simile a un bambino dalla carne imperfetta e tenera.Egli eccitò in Connie una sorta di compassione e bramosia selvaggia, un selvaggio, insaziabile desiderio fisico; ma il suo godimento era così rapido e presto a finire che non soddisfaceva quel desiderio, e abbandonandosi poi sul letto di lei, egli ritrovava un po' della sua sfrontatezza, mentre ella giaceva lì, delusa, perduta.Ma presto ella imparò a trattenerlo, lì, dentro di lei, quando aveva finito di godere. Egli si mostrava generoso, rimaneva dentro di lei, abbandonato dentro a lei, mentre ella era attiva, selvaggiamente, appassionatamente attiva, provocandosi essa stessa il godimento. E come sentiva la frenesia di lei che giungeva allo spasimo sulla sua passività rigida ed eretta, egli aveva un curioso senso di orgoglio e di soddisfazione"
Constance, alla sua maniera, lo ama. E nutre speranza, pur sapendo che con Mick, come lo chiama, nulla può durare. Perché lui, "eternamente privo di speranza, non può amare per nulla".
Le esistenze dei protagonisti continuano così, squallide, noiose. Connie ha solo il pensiero di quei pochi momenti rubati, di quei sospiri ansimati assieme a Mick. "Clifford coglieva inconsapevolmente il frutto della soddisfazione sessuale che sua moglie otteneva dalla maschia passività di Michaelis eretta dentro di lei".
E poi il desiderio mai assopito di avere un figlio. In entrambi gli sconsolati sposi.
Tanto che un giorno:
"Sarebbe quasi desiderabile che tu avessi un bambino da un altro uomo"
 butta lì Clifford. Dapprima incredula e spaventata, Connie comincia a desiderare di ritrovare quella "sana sensualità umana che riscalda il sangue e lo rinnova".
Frustrata, insoddisfatta di un corpo che comincia a "invecchiare prima di aver realmente vissuto", la giovane donna cova un senso di ribellione, verso Clifford, la sua freddezza, verso la propria condizione di sposa servile.
E così si scopre a guardarsi intorno, a cercare, nell'animato andirivieni di poeti e amici del marito che frequentano la casa, un candidato che potrebbe dare i natali al suo bambino.
Le vicende la avvicinano però a Mellors, solitario e taciturno guardiacaccia, che smuove in lei sentimenti nuovi. "Era quella tranquillità, quella specie di pazienza infinita in un uomo impaziente e appassionato, che toccava Connie fin nelle sue viscere più intime".
I loro incontri si susseguono in un misto di passione e tenerezza, lì, in quella capanna nel bosco.
"Distese in terra con cura le coperte. Poi si sedette sullo sgabello e l'attirò a sè: con un braccio la teneva stretta e con la mano libera cercava il suo corpo. Ella sentì il respiro di lui mozzarsi di colpo non appena lo trovò. Sotto la gonna sottile ella era nuda.'Ah! Cos'è toccarti!' disse, accarezzandole col dito la pelle delicata, calda, segretam del busto e delle anche.Abbassò la testa e strofinò la guancia sul ventre di lei, contro le cosce, e ancora, ancora. Ella non comprendeva la bellezza che egli trovava in lei, toccando il suo corpo vivo e segreto, quasi l'estasi della bellezza. Solo la passione può comprenderla.Il tocco leggero dei baffi di lui e dei capelli soffici e folti... le sue ginocchia cominciarono a tremare. In fondo a se stessa sentì palpitare qualcosa di nuovo, emergere una nuova nudità, ed ebbe quasi paura.E quando egli entrò in lei, con un'intensità di sollievo e soddisfacimento che era pura pace per lui, attese ancora. Giaceva immobile, sentendo in sè i movimenti di lui, quella sua profonda intensità, il fremito improvviso sul punto che il seme sgorgava, poi i movimenti farsi più lenti, più calmi"
(Fabio Volo legge un passo del libro)

Non manca la violenza nei loro rapporti, appassionati, come baccanti in fuga attraverso il bosco, si danno, si donano, lui con "occhi intensi, scintillanti, selvaggi, spiritati", lei, che per niente al mondo rinuncerebbe al suo "potere di femmina, folgorante, spietato".

"Egli la condusse oltre la barriera d'alberi spinosi, fino a un luogo dove c'era uno spazio libero. Le strappò il laccio della sottoveste, dopo essersi denudato la parte anteriore del corpo. Ella sentì dentro di lei il contatto della sua carne nuda quando egli entrò in lei.Per un momento resto dentro di lei immobile, turgido, palpitante. Poi, quando cominciò a muoversi, nell'orgasmo improvviso e inevitabile, si risvegliarono in lei vibrazioni nuove e strane, che fremevano come piccole onde che s'increspino.Fremevano, fremevano, come molli lingue di fiamma che si lambissero a vicenda, molli come piume. Era come un suono di campane che vibrasse a onde su, su fino al culmine.Ella giaceva, inconsapevole delle piccole strida selvagge che alla fine non poté trattenere.Poi lui prese le natiche belle e pesanti di lei, una per mano, e le strinse contro di sè, freneticamente, breve e rapido la prese e godette, come un animale, in quei loro corpi fumanti"

Leggo i passi che, con stile dettagliato, quasi giornalistico, descrivono gli amplessi di Connie e dell'amorevole Mellors.
Una narrativa di questo tipo può piacere e non piacere, eccitare oppure no, scandalizzare oppure no.
La cosa interessante è notare l'impegno dello scrittore nel descrivere i particolari, la volontà tutta spontanea di far parlare la sessualità senza crinoline, tabù o censure che forse stonerebbero di più.
Non c'è virtuosismo, nessuna voglia di sorprendere, nessun approfondimento psicologico (durante gli amplessi i protagonisti non sono mai chiamati per nome).
Solo la consapevolezza vissuta di un evento che fa parte dell'umanità di uomo e donna.

In uno scritto di commento all'opera, intitolato A proposito di L'amante di Lady Chatterley, l'autore mi stupisce con una riflessione:
"Nonostante tutte le ostilità, misi in circolazione questo romanzo come un libro onesto e sano, necessario agli uomini d'oggi.Le parole che a tutta prima recano tanta offesa, dopo qualche tempo non ne recano più. Accade perché le parole offendono soltanto l'occhio, non lo spirito, e se le persone prive di spirito si scandalizzano, la loro opinione non ha nessuna importanza.In passato l'uomo era troppo debole di spirito, troppo crudo, per contemplare il proprio corpo e le funzioni corporali senza rimanere impigliato nelle reazioni fisiche che lo dominavano. Oggi non è più così. Cultura e civiltà ci hanno insegnato a separare le reazioni.Questo è il vero significato del mio libro: voglio che uomini e donne siano in grado di pensare il sesso, pienamente, completamente, onestamente e pulitamente.Lungi da me il pensiero che tutte le donne debbano correre dietro al loro guardiacaccia e divenirne le amanti.Ma un giovane e una giovane sono un groviglio tormentato, una ribollente confusione di sentimenti sessuali e pensieri sessuali, che il tempo soltanto potrà dipanare"
 Nessun puritanesimo, ma neppure pornografia.
E io credo davvero che sia così.
Lascio a voi il gusto di continuare con la storia: Clifford scoprirà gli amanti? Connie avrà finalmente il suo bambino? A chi verrà spezzato il cuore?

Chiudo il libro e penso che in realtà l'oscenità non appartiene a questo libro. Forse le polemiche, lo shock, questi sì, ma in fondo che Lawrence lo accettasse.
Farne parlare, ecco l'obiettivo. Per non averne più paura o per non provare più repulsione.
 E chiudo,
chiudo con la serenità di sapere che questo è un po' anche lo scopo di questa nostra, piccola rubrica erotica.

Chiudo rivolgendomi alle donne, con una battuta di Mellors, che proprio in quanto donna (e come tutte già un po' in apprensione per la prova costume) non ho potuto non apprezzare.
Riguarda lui, uno dei nostri nemici più scomodi, che spesso ci portiamo appresso come un'appendice scomoda, perché non abbastanza sodo, magro, bilanciato, tondo, abbronzato...
"Che belle natiche che hai! - disse, nel suo dialetto gutturale e carezzevole - Hai il più bel culo che si possa vedere, il più bello, il più bel culo di donna che ci sia!Non sei una di quelle ragazze con il culo come un bottone, che dovrebbero essere dei ragazzi.Sono vere natiche morbide, curve, fiere di sè, come piacciono agli uomini.Potrebbero reggere il mondo, potrebbero"
Capito, donne?
Confermate, uomini?

V.