mercoledì 26 gennaio 2011

UOMO O MASCHILISTA: THAT IS THE QUESTION

Ecco qui varie e differenti opinioni che studenti e studentesse hanno riguardo al maschilismo.

 “Se una segretaria "non ci sta" col capo, rischia d'essere licenziata”
“Vengono assunte più facilmente segretarie belle e attraenti, possibilmente nubili”
“La donna che raggiunge una certa posizione nel lavoro, si presume l'abbia raggiunta grazie al sesso
“Il lavoro della casalinga non è retribuito”
“Se la ragazza "non ci sta" viene definita una "suora", se "ci sta" una "poco seria"”
“Se l'uomo non è "vergine" è considerato più "uomo"; se non lo è la donna, è perché è una "donnaccia"”
“Nello spettacolo televisivo: la donna-oca, la donna-valletta, la donna-corpo... Oggetto di consumo e di sesso: per vendere prodotti commerciali, per ottenere l'audience”
“In Tv le donne sono tutte belle, attraenti e piacevoli: donne "normali" non esistono. Questo provoca dei complessi di inferiorità”
 “Nelle soap opera le donne sono o disperate, o poco serie, o vendicative”
“Ci sono proverbi e frasi fatte che una donna può considerare offensive: "Moglie e buoi...", "La ragazza è come una sigaretta...", "Donna baffuta...", "Sei una femminuccia", "Donne e motori...", "Donna al volante...", "Il sesso debole", "La curiosità è femmina", "Lei è un uomo o una donna?"”
“Se un uomo ha molte donne è "tosto", se una donna ha molti uomini è una "puttana"”
“Se una donna veste in modo stravagante è poco seria, se lo fa l'uomo è un originale”
“La prostituta è una vergogna, lo gigolò è uno che ha esperienza”
“L'adulterio: per l'uomo un'avventura, per la donna una vergogna”
(Tratto dal sito: http://www.homolaicus.com/uomo-donna/maschilismo.htm)

Si è sempre parlato di maschilismo
Ecco, ora facciamo un po’ il punto della situazione.
Innanzitutto, con il termine maschilismo si definisce “un atteggiamento culturale e sociale basato sull'idea di una superiorità fisica e intellettuale dell'uomo sulla donna”.
Il termine si diffuse negli anni ’60 come contrapposizione al femminismo, ma a differenza di quest’ultimo, non nasce come movimento culturale e sociale che mette in discussione i rapporti di potere tra i due sessi, ma è un vero proprio modus vivendi.

Il maschilismo è una vera e propria ideologia: la donna è inferiore all’uomo. E questa ideologia la si ritrova ovunque: nella società, in politica, nel mondo del lavoro, in televisione, nella religione, in filosofia, in letteratura, ecc.
La donna, dal tempo dei tempi, è sempre stata vista come qualcosa di succube, di dipendente all’uomo, al maschio.Una volta le donne non potevano aspirare ad una buona istruzione: esse dovevano solo mostrarsi educate e sottomesse, prima al proprio padre e poi al proprio marito (dalla padella alla brace). L’istruzione, la cultura non era una cosa per donne: esse dovevano occuparsi solo della cura della casa e della crescita dei propri figli. 
Per quale motivo, nella storia ci sono così poche donne famose in ambito culturale, filosofico, nella pittura, nella scienza e nella scrittura?
Beh, la risposta mi sembra così semplice e banale.
Sarebbe interessante chiedere ad un qualsiasi maschilista convinto quale potrebbe essere la prova dell’inferiorità della donna. Ad armi pari, ovviamente.

 

 Un altro termine che si può associare a maschilismo è misoginia. Il termine significa letteralmente “odiare la donna” (miseo = io odio, gyne = donna). Esso viene utilizzato per coloro, in genere persone di sesso maschile, i quali hanno un’avversione per le donne.
La misoginia è più un atteggiamento individuale nei confronti delle donne, mentre il maschilismo è un sistema di pensiero e di valori sull’inferiorità delle donne.
 Cosa può spingere un uomo (ma anche una donna) a diventare misogino, o maschilista, o (peggio ancora) misogino e maschilista?
Solo i pregiudizi, problemi di inferiorità, disturbi mentali?
Secondo il mio punto di vista, essere maschilista o femminista è una grande cavolata. Certo, il femminismo come movimento culturale per emancipare la donna mi sembra una questione impossibile da criticare. Ma lo poteva essere solo in quegli anni. Ora, le cose sono cambiate. Quindi essere maschilisti è un segno di ignoranza e essere femministe è un segno di arroganza.

 L’intelligenza, la capacità, l’intraprendenza di una persona non la si dovrebbe basare sulla differenza di sesso (che assurdità). Mi danno fastidio quelle frasi fatte che spesso si sentono ripetere: “ah, le donne tutte uguali…” o “ah, gli uomini tutti uguali…”. Ecco, mi urtano i nervi.

Che cosa significa?Non si può generalizzare in questo modo.

Però, una cosa lampante ed evidente a tutti noi è sicuramente la differenza che la televisione e la pubblicità fanno tra uomini e donne. Nell’ultimo decennio le pubblicità e la televisione hanno dato (e continuano tuttora) un’immagine di donna che si discosta moltissimo dalla realtà.
E a parte ciò, il fastidio che suscitano queste immagini sta nel fatto che il corpo femminile viene strumentalizzato, influendo così sulla psicologia sia maschile che femminile. Gli uomini iniziano a fantasticare su donne inesistenti, mentre le donne si sentono inferiori e incapaci. 


 “Le grandi battaglie per la liberazione femminile sembrano purtroppo aver portato le donne ad essere soltanto oggetti in modo diverso. Non occorre essere sociologi né fini pensatori per accorgersi che ai giorni nostri tutti i messaggi rivolti alle bambine si concentrano esclusivamente sul loro corpo, sul modo di offrirsi agli altri. Si vedono bambine di cinque anni vestite come cocotte e già a otto anni le ragazzine vivono in uno stato di semi anoressia, terrorizzate di mangiare qualsiasi cosa in grado di attentare alla loro linea. Bisogna essere magre, coscienti che la cosa che abbiamo da offrire, quella che ci renderà felici o infelici, è solo il nostro corpo.”

 “Il fiorire della chirurgia plastica non è che una tristissima conferma di questa realtà. Pare che molte ragazze, per i loro diciotto anni, chiedano dei ritocchi estetici in regalo. Un seno un po’ più voluminoso, un naso meno prominente, labbra più sensuali, orecchie meno a vela. Il risultato di questa chirurgia di massa è già sotto ai nostri occhi: siamo circondate da Barbie perfette, tutte uguali, tutte felicemente soddisfatte di questa uguaglianza, tutte apparentemente disponibili ai desideri maschili. Sembra che nessuno abbia mai detto a queste adolescenti che la cosa più importante non è visibile agli occhi e che l’amore non nasce dalle misure del corpo ma da qualcosa di inesprimibile che appartiene soprattutto allo sguardo”.
(Susanna Tamaro, Il femminismo non ha liberato le donne)


Agli uomini piacciono le bionde.
Ai maschilisti piacciono le Barbie.
 A.

3 commenti:

  1. Ciao sono l'ammiratore segreto,

    mi piace l'argomento.
    io aggiungerei anche il fatto che la donna oggetto nelle pubblicità è un fattore soprattutto italiano. giuro: all'estero non si vedono cartelloni pubblicitari di millemila metri quadri con una donnina mezzanuda che regge un cellulare...
    poi in realtà direi anche che la furbizia della comunicazione, non so se maschile o femminile sinceramente, (televisiva soprattutto) è stata quella di far prendere forza alla posizione di donna-oggetto: mi spiego: una bambina media adesso ha come ambizione diventare velina (e da lì qualsiasi carica privata e pubblica è aperta). ed il brutto è che è comprensibile, non avvallabile ma comprensibile sì: una velina guadagna 500 volte lo stipendio di una insegnante. (w il denaro)

    Perchè non spegniamo la tv?

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  2. Perché ormai la tv è un'abitudine,
    una parte della giornata,
    un'appendice del nostro corpo e del nostro cervello.
    Quanto comodo è credere a qualcosa solo perché "l'hanno detto in tv"?
    La settimana più brutta per mio papà è stata quella successiva al passaggio al digitale. Il decoder non era ancora stato comprato, e per una settimana abbiamo ascoltato la radio.
    Mai visto così in crisi d'astinenza. Un umore nero che non ti dico.
    La tv è la donna che più viene corteggiata, pagata, invidiata.
    Perché non spegniamo la tv?
    La tua domanda è la strada giusta da intraprendere, caro ammiratore segreto.
    V.

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  3. Facile dire spegnamo la tv...perchè cmq abbiamo internet...cellulari...proviamo a spegnere queste due fonti...e poi vediamo se la tv ci sarà ancora così indifferente. Poi il fatto di sfruttare il corpo della donna nelle pubblicità resta, secondo me, solo un fatto commerciale, senza nessuna velleità di svilire la donna. Alzi la mano il maschietto che passando davanti ad un cartellone pubblicitario con una bella donzella seminuda... non lo ha guardato?
    Sono anni che il maschilismo è sepolto, le donne della nuova generazione sono ben lungi dall'essere oppresse dall'uomo...se proprio vogliamo dirla tutta è ben il contrario, con donne che arrivano a pretese e sentendosi con diritti acquisiti di enormi entità...la menata del maschilismo è il modo migliore avanzare queste pretese!!
    M.

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