martedì 8 marzo 2011

SINDROME DA "PRIME DONNE"


Lilith
 La prima donna a essere creata secondo il pensiero popolare ebraico è stata Lilith. Bellissima, tentatrice, è la compagna di Adamo prima di Eva. Ripudiata perché non gli obbedisce, diventa un'immagine di adulterio, stregoneria, lussuria e poi simbolo della prima emancipazione femminile alla fine dell'800.
Pandora
La prima "Eva" del mito greco è stata invece Pandora. Viene creata su ordine di Zeus per punire Prometeo, che ha rubato il fuoco agli dei, e tutto il genere umano da lui plasmato. Splendide chiome e virtù d'ogni sorta la adornano, ma, spinta dalla curiosità, apre il vaso regalatole da Zeus contenente tutti i mali del mondo. Pazzia, gelosia, vecchiaia, malattia si abbattono sull'umanità. Solo la speranza rimane in fondo al vaso. L'ultima a morire.

Valentina Tereshkova



La prima donna ad andare nello spazio è stata Valentina Tereshkova.
Ha 26 anni quando vola in orbita il 16 giugno del 1963. È russa, studentessa di ingegneria aerospaziale, ragazza acqua e sapone. In quei tre giorni di missione l'universo si colora di rosa.




Junko Tabei
La prima donna a salire sulla vetta dell'Everest è stata Junko Tabei. Giapponese, 36 anni, raggiunge il tetto del mondo il 16 maggio 1975. Nella spedizione non ci sono uomini.

Elda Lanza



La prima donna a condurre un programma tv in Italia è stata Elda Lanza. Amica di Giorgio Gaber, lui prova le canzoni nel suo salotto. Prima di lei solo vallette. Prima di lei solo annunciatrici e "signorine buonasera".





Rosa Scafa





La prima donna poliziotta in Italia è stata Rosa Scafa. Prende la divisa nel 1952, a Trieste. Controlla le prostitute, assiste i minori. Oggi ha 86 anni.




Victoria Woodhull
La prima donna a candidarsi per la presidenza degli Stati Uniti è stata Victoria Woodhull. Giornalista e consulente finanziaria, nel 1869 fonda con la sorella la prima società femminile di agenti di borsa di Wall Street (la "Woodhull Claflin & Co"). Due anni dopo "corre" per le presidenziali con il Women's National Equal Rights Party. Ma le donne americane non possono ancora votare. La campagna termina molto presto.


Lesley Hornby, "Twiggy"
La prima donna top model è stata Lesley Hornby, in arte Twiggy. "Legnetto" è esile, donna bambina con immensi occhi grigi e fianchi di 81 cm. Ha 16 anni quando viene nominata "Volto del 1966" grazie ai servizi del fotografo Barry Lategan. È su quei fianchi che la minigonna diventa un capo di moda.



Pearl S. Buck
La prima donna a vincere il premio Nobel per la letteratura è stata Pearl Sydenstricker Buck. Trascorre la giovinezza in Cina, con i genitori missionari. Quando torna negli Stati Uniti, usa penna e talento per raccontare la vita e i diritti in America delle genti africane e asiatiche. La statuetta arriva nel 1938. Ha 46 anni.





Maria Sklodowska
La prima donna a vincere un Nobel è stata Maria Sklodowska. È il 1903: le ricerche sui fenomeni radioattivi la premiano per la fisica; otto anni dopo quelle sul radio e sul polonio la premiano per la chimica. Gli studi le portano anche l'amore: alla Sorbona, dove è la prima donna a salire in cattedra, conosce Pierre Curie, che sposa.


Margaret Thatcher







La prima donna a essere eletta primo ministro in Europa è stata Margaret Thatcher. Ha ricoperto la carica dal 1979 al 1990. A oggi è anche l'unica, per il Regno Unito. È ricordata come la "lady di ferro".




Arabella Mansfield
La prima donna avvocato è stata Arabella Mansfield. Sostiene l'esame nel 1869. Entro la fine dell'anno viene approvata la legge che permette alle donne e ai membri di minoranze etniche di praticare la legge nello stato dell'Iowa.


La prima donna ingegnere negli Stati Uniti è stata Elisabetta Bragg. È il 1876 e ad applaudirla ci sono gli studenti e i docenti dell'università di Berkeley, in California. La prima in Italia è stata invece Emma Strada, studentessa del Politecnico di Torino. Lei taglia il traguardo nel 1908.



Trotula de Ruggiero
La prima donna medico della storia è stata Trotula de Ruggiero. Allieva alla Scuola medica di Salerno, vive intorno al 1050, e, con il trattato Sulle malattie delle donne è considerata (non da tutti gli storici) la fondatrice dell'ostetricia e della ginecologia come scienze mediche. I suoi sforzi sono spesi soprattutto per alleviare le sofferenze del parto e limitare la diffusione di malattie sessuali.


La prima donna a ricorrere all'aborto farmaceutico in Italia è stata Sara. Ha 25 anni, è sposata, è cattolica. È l'aprile del 2010. Dopo il "fatto" è tornata a casa dall'ospedale "troppo in fretta". "È giovane, poteva tenerlo". "Ha fatto bene: l'utero è suo". Sara ascolta il telegiornale, e nel silenzio della sua cucina si accarezza la pancia vuota.

Eve Ensler
La prima donna che ha fatto "parlare la vagina" è stata Eve Ensler. Poetessa, sceneggiatrice, regista, provocatrice newyorkese, nel 1996 firma per l'off Brodaway I monologhi della vagina, recitati prima da lei poi dalle attrici del cinema più famose. Vagine "arrabbiate", sanguinanti, vagine violate. Una voce contro la violenza. La ricerca del vero piacere, di un'emancipazione che è prima di tutto libertà sessuale. Adesso quel caschetto nero non c'è più: il cancro se l'è portato via. Ma I monologhi continuano.



La prima donna che ha scritto un dizionario tutto al femminile è stata Ritanna Armeni. Pugliese, suo Parola di donna, dove cento protagoniste italiane della cultura, della politica e dello spettacolo ridefiniscono cento parole d'uso comune (o abusato). "Aborto", "zitella", "uomo", "famiglia", "orgasmo". Com'è cambiato il mondo, nello specchio del linguaggio.







Di "prime donne che" le pagine della storia sono piene. Non immaginavo.
Le pieghe degli avvenimenti però le hanno spesso coperte. Di alcune non è sicura nemmeno l'esistenza, di altre non ho nessuna fotografia.
Non è "maschilismo", né "colpa degli uomini" se alcune di loro hanno vissuto nell'ombra. È solo un meccanismo che non può lasciare spazio a tutti, nel quale qualcuno viene messo da parte. La storia seleziona, lei, che dovrebbe essere "donna".
Di queste "prime donne" ne conoscevo forse la metà, e più cliccavo siti, più sfogliavo riviste, emergevano con i loro nomi e le loro piccole storie, con quei visi incipriati, quei capelli scialbi o cotonati, le mani in grembo, le schiene curve, il sorriso bianco, le lunghe ciglia.
Donne studiose, donne scienziate, donne mamme, donne bambine. E ho cercato i dettagli, gli anni che avevano mentre rivoluzionavano la scienza, il colore degli occhi con i quali hanno scrutato l'universo, i lineamenti addolciti o corrucciati, mentre entravano di gomito nelle università o nelle scuole di medicina.
8 marzo 2011. Il "doodle"  di Google per la festa della donna.
Non per fare polemica, perché in fondo uomini e donne... siamo tutti "sulla stessa barca". 
Non per ribadire una superiorità, visto che, come ha detto una volta qualcuno, carne e pesce siamo, e non potremo essere più diversi.
Ma solo per ricordare alcuni primi, importanti passi, per spegnere qualche candelina, per festeggiare qualche "battesimo", per raccontare la nostra "prima volta".
Insomma, per non dimenticare da dove siamo partite.
Con il nostro utero "isterico",
l'emotività esagerata,
la fisicità esile,
e come nemico un pregiudizio che a volte ci ha frenate, ma raramente ci ha fermato.

Alle donne del "Fil rouge" l'augurio di ri-scoprirvi ogni giorno "prime donne".
Dannatamente entusiaste.
Vergognosamente coraggiose.
Stupendamente fragili ma piene di iniziativa.

Altro che 8 marzo: ogni giorno è un'opportunità per essere Donne.

E chi ci ferma più, ormai?

V.

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