sabato 29 gennaio 2011

DONNE INVISIBILI?

Chiudo con uno scatto il portatile.
Mi stropiccio gli occhi e guardo l'ora.
Per oggi basta. Devo andare: le "ragazze" mi aspettano.
E dire che è nato tutto per scherzo, per un desiderio inconfessato, ma segretamente condiviso, di sentirsi "rinnovate"...
Afferro scarpe, borsa e cappotto e getto la Modus in una corsa affannata sulle strade lucide di pioggia.
"Ho preso il biglietto?". Frugo nelle tasche: sì, il biglietto c'è.
Quando arrivo in pizzeria,
le "donne" sono quasi tutte lì.

mercoledì 26 gennaio 2011

UOMO O MASCHILISTA: THAT IS THE QUESTION

Ecco qui varie e differenti opinioni che studenti e studentesse hanno riguardo al maschilismo.

 “Se una segretaria "non ci sta" col capo, rischia d'essere licenziata”
“Vengono assunte più facilmente segretarie belle e attraenti, possibilmente nubili”
“La donna che raggiunge una certa posizione nel lavoro, si presume l'abbia raggiunta grazie al sesso
“Il lavoro della casalinga non è retribuito”
“Se la ragazza "non ci sta" viene definita una "suora", se "ci sta" una "poco seria"”
“Se l'uomo non è "vergine" è considerato più "uomo"; se non lo è la donna, è perché è una "donnaccia"”
“Nello spettacolo televisivo: la donna-oca, la donna-valletta, la donna-corpo... Oggetto di consumo e di sesso: per vendere prodotti commerciali, per ottenere l'audience”
“In Tv le donne sono tutte belle, attraenti e piacevoli: donne "normali" non esistono. Questo provoca dei complessi di inferiorità”
 “Nelle soap opera le donne sono o disperate, o poco serie, o vendicative”
“Ci sono proverbi e frasi fatte che una donna può considerare offensive: "Moglie e buoi...", "La ragazza è come una sigaretta...", "Donna baffuta...", "Sei una femminuccia", "Donne e motori...", "Donna al volante...", "Il sesso debole", "La curiosità è femmina", "Lei è un uomo o una donna?"”
“Se un uomo ha molte donne è "tosto", se una donna ha molti uomini è una "puttana"”
“Se una donna veste in modo stravagante è poco seria, se lo fa l'uomo è un originale”
“La prostituta è una vergogna, lo gigolò è uno che ha esperienza”
“L'adulterio: per l'uomo un'avventura, per la donna una vergogna”
(Tratto dal sito: http://www.homolaicus.com/uomo-donna/maschilismo.htm)

Si è sempre parlato di maschilismo
Ecco, ora facciamo un po’ il punto della situazione.
Innanzitutto, con il termine maschilismo si definisce “un atteggiamento culturale e sociale basato sull'idea di una superiorità fisica e intellettuale dell'uomo sulla donna”.
Il termine si diffuse negli anni ’60 come contrapposizione al femminismo, ma a differenza di quest’ultimo, non nasce come movimento culturale e sociale che mette in discussione i rapporti di potere tra i due sessi, ma è un vero proprio modus vivendi.

Il maschilismo è una vera e propria ideologia: la donna è inferiore all’uomo. E questa ideologia la si ritrova ovunque: nella società, in politica, nel mondo del lavoro, in televisione, nella religione, in filosofia, in letteratura, ecc.
La donna, dal tempo dei tempi, è sempre stata vista come qualcosa di succube, di dipendente all’uomo, al maschio.Una volta le donne non potevano aspirare ad una buona istruzione: esse dovevano solo mostrarsi educate e sottomesse, prima al proprio padre e poi al proprio marito (dalla padella alla brace). L’istruzione, la cultura non era una cosa per donne: esse dovevano occuparsi solo della cura della casa e della crescita dei propri figli. 
Per quale motivo, nella storia ci sono così poche donne famose in ambito culturale, filosofico, nella pittura, nella scienza e nella scrittura?
Beh, la risposta mi sembra così semplice e banale.
Sarebbe interessante chiedere ad un qualsiasi maschilista convinto quale potrebbe essere la prova dell’inferiorità della donna. Ad armi pari, ovviamente.

giovedì 20 gennaio 2011

ARBITER ELEGANTIAE: IL DANDY DI IERI

La Bellezza è una forma del Genio, anzi, è più alta del Genio perché non necessita di spiegazioni. Essa è uno dei grandi fatti del mondo, come la luce solare, la primavera, il riflesso nell’acqua scura di quella conchiglia d’argento che chiamiamo luna.
(Oscar Wilde)


Il dandismo è un movimento culturale che ebbe inizio dalla seconda metà del Settecento in Inghilterra.
Spesso con il termine “dandy” si definisce “colui che ricerca la perfezione estetica” oppure “chi ostenta eleganza”. In genere il termine viene anche associato a snobbismo.
 
Tutto ciò, lo reputo una definizione piuttosto banale. Il dandismo era una filosofia di vita, come poteva essere il “bohème” in Francia nel XIX sec., il “punk” alla fine degli anni ’70 o ancora come può essere oggigiorno l’”emo-core”.

Charles Baudelaire, uno dei teorizzatori della filosofia dandistica post-romantica insieme a Barbey d’Aurevilly, definì in questo modo il termine “dandy”.

Cos’è un Dandy? È un misto di flemma, dissimulazione, mistificazione, stoicismo, originalità, ardore nascosto, gusto della contrarietà, amarezza superiore, culto di sé, dilettantismo sopraffino, e qualità simili, tutte nel segno dell’Unicità, condannata a estinguersi. L’Individuo contro l’Uomo Massa, insomma. Il Dandy è colui che aspira a essere Sublime sempre. A vivere ed a dormire con uno specchio davanti. […] Un Dandy non fa nulla. Ve l’immaginate un Dandy che parla al popolo se non per scherno? Essere un Grand’Uomo per tutti ed un Santo per sè, la sola cosa che importi. Cos’è l’amore? È il bisogno di uscir di sé. L’uomo è un animale adorante. Adorare significa sacrificare e prostituirsi. Sicchè ogni amore è prostituzione. Direi gusto della prostituzione. E non c’è nobile piacere che non possa essere riferito alla prostituzione. Invincibile è il gusto di prostituirsi nel cuore dell’uomo. Il terrore della solitudine lo attanaglia. Vuole essere due. Il Dandy vuole essere uno. Gloria è restare uno e prostituirsi a modo proprio.
(C. Baudelaire, Diari intimi)

mercoledì 19 gennaio 2011

STYLE ADDICTED: ESSERE DANDY OGGI


"Non sono affatto interessato all'immortalità. L'unica cosa che mi importa è il sapore del mio Martini".
 Fiancheggia l'immagine di un bicchiere scintillante di cocktail, questa frase del blog "Dandy's" (verydandyblog.blogspot.com).
Come sottotitolo campeggia un: "Dandy ironic fashionable elegant extravagant magic".
Quando A. mi aveva proposto il tema "dandismo", l'associazione di idee era stata immediata: Oscar Wilde, Dorian Gray, la vita come opera d'arte, bellezza.
Poi la domanda: questo "movimento culturale del diciannovesimo secolo" si è estinto?



giovedì 6 gennaio 2011

IRONY IS A LIFESTYLE

È dall'ironia che comincia la libertà. (V. Hugo)

Rimango sempre più sorpresa da persone che non prendono la vita con un pizzico di ironia.
Forse perché esse sanno usare fin troppo bene le figure retoriche.
Ad ogni modo, secondo me l’ironia è il sale della vita, della quotidianità, della noiosa abitudine, della coltre grigiastra che sempre di più si erge sopra le nostre teste (e non mi riferisco solo all’inquinamento atmosferico).

Kierkegaard affrontò il tema dell’ironia nella propria tesi di laurea (Il concetto di ironia in costante riferimento a Socrate, 1841), affermando che “l’ironia è l’occhio sicuro che sa cogliere lo storto, l’assurdo, il vano dell’esistenza” e “ciò che il dubbio è per la scienza, è l’ironia per la vita personale”.

martedì 4 gennaio 2011

AMA IL TUO PROSSIMO COME TE STESSO

Con il termine “tolleranza” si definisce “una qualità per cui si permettono e si accettano idee e atteggiamenti diversi dai propri”.
Il termine viene spesso associato a contesti religiosi, politici, sociologici e anche filosofici.