È dall'ironia che comincia la libertà. (V. Hugo)
Rimango sempre più sorpresa da persone che non prendono la vita con un pizzico di ironia.
Forse perché esse sanno usare fin troppo bene le figure retoriche.
Ad ogni modo, secondo me l’ironia è il sale della vita, della quotidianità, della noiosa abitudine, della coltre grigiastra che sempre di più si erge sopra le nostre teste (e non mi riferisco solo all’inquinamento atmosferico).
Kierkegaard affrontò il tema dell’ironia nella propria tesi di laurea (Il concetto di ironia in costante riferimento a Socrate, 1841), affermando che “l’ironia è l’occhio sicuro che sa cogliere lo storto, l’assurdo, il vano dell’esistenza” e “ciò che il dubbio è per la scienza, è l’ironia per la vita personale”.
Prendere le cose troppo seriamente riduce, a mio avviso, la nostra vivacità, la nostra curiosità e forse anche la nostra intelligenza.
L’ironia fa parte dell’intelligenza di una persona: ci sono persone che riescono a trovare il paradosso in qualsiasi situazione e trasformano un semplice discorso in qualcosa di piacevole ed interessante. L’uso dell’ironia può far cogliere aspetti nuovi che prima non si sarebbero potuti intuire. È poter vedere un’altra faccia della medaglia, che non sia né testa né croce. Purtroppo noto che questa moneta viene lanciata raramente e in poche occasioni.
È proprio vero: l’ironia è uno stile di vita.
A.
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