giovedì 24 febbraio 2011

RICORDI DI PIAZZA (attimi fuggenti)

Finalmente ho ripescato alcune vecchie foto.
È sempre bello guardare vecchie foto.
Ti fa tornare indietro nel tempo. Ti fa ricordare momenti felici ed indimenticabili, in cui vorresti che il tempo si potesse fermare.
Lì proprio in quell’istante. Lì proprio in quel luogo. Lì proprio con quelle persone.


Lì in Piazza dell’Unità d’Italia. Lì a Trieste. 5 anni fa. Secondo anno di università.
È sempre emozionante attraversare Piazza Unità di sera. Saranno le luci della piazza. Sarà che si può vedere il mare. Già, è la più grande piazza europea che si affaccia sul mare.
E poi, si riesce a vedere il molo. Il Molo Audace. Meta preferita da studenti di giorno, per prendere il sole. E meta preferita per le coppiette di sera. Molto romantico.

Piazza Unità ha un’aria molto austro-ungarica. Piena di storia. Piena di storie.
Una fontana in mezzo alla Piazza. La Fontana dei Quattro Continenti. I quattro continenti rappresentati da quattro fiumi.

E ci si siede sotto la fontana ad ammirare i palazzi. Le persone che passeggiano. Le persone che aspettano.
Le persone sedute che bevono fuori dal Caffè degli Specchi. Persone in giacca e cravatta o in tailleur. Gente d’affari. Forse banchieri o assicuratori. Forse lavorano alle Generali. 

Oppure ci si siede per fare delle foto ricordo. Perché è venuta a trovarti una tua cara vecchia amica. E non può andare via da Trieste senza aver fatto una foto di Piazza Unità. Di sera. Con la fontana.
La sera del mio ventiduesimo compleanno.
Una serata speciale, in una città speciale, con persone speciali.

Ecco perché è bello guardare le vecchie foto.
Ogni foto ha sempre un ricordo speciale.

A.


Trieste ha una scontrosa
grazia. Se piace,
è come un ragazzaccio aspro e vorace,
con gli occhi azzurri e mani troppo grandi
per regalare un fiore;
come un amore
con gelosia.
(U. Saba)

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